Nell’articolo e nel video di oggi vi parlo della Querela per maltrattamenti in famiglia riportandovi anche un fac simile del documento per esporre tale denuncia.
Abbiamo già parlato di Maltrattamenti in famiglia e di Falsa denuncia di maltrattamenti in famiglia, oggi però vediamo cosa fare nel caso in cui siate voi a dover sporgere denuncia e state cecando un fac simile del documento di querela per maltrattamenti in famiglia.
Guarda il video e leggi l’articolo per saperne di più!
Hai ricevuto una falsa querela per Maltrattamenti in famiglia?
Maltrattamenti in famiglia: cosa si intende
I maltrattamenti in famiglia consistono in una serie abituale di atti prevaricatori e vessatori di sopraffazione sistematica, lesivi dell’integrità fisica, della libertà e del decoro del soggetto passivo.
Tali comportamenti, per integrare gli estremi del reato, devono essere tali da rendere la convivenza particolarmente dolorosa e da pregiudicare il pieno e soddisfacente sviluppo della personalità della vittima.
E’ necessaria una condotta di “vessazione continuativa”, che, pur potendo essere inframmezzata da periodi di “calma”, deve costituire fonte di un disagio continuo ed incompatibile con le normali condizioni di vita,
Qualora la “vessazione continuativa” venga a mancare, deve escludersi l’abitualità del comportamento, ed i singoli fatti che ledono o mettono in pericolo l’incolumità personale, la libertà o l’onore di una persona della famiglia conservano la propria autonomia di reati contro la persona. (Cassazione n. 27088/2017).
Per approfondire ulteriormente questo argomento ti consiglio la lettura dell’articolo: Maltrattamenti in famiglia.
Chi può commettere questo reato?
Il reato di maltrattamenti in famiglia può essere commesso soltanto da chi vive in un contesto familiare. Per famiglia tuttavia, non si intende solo la famiglia unita e legata dal vincolo matrimoniale bensì anche le famiglie di fatto, i cosiddetti conviventi more uxorio.
Di recente infatti, la Suprema Corte ha confermato il principio – consolidatosi definitivamente dopo la riforma dell’art. 572 intervenuta nel 2012 – in base al quale, qualora la vittima del reato sia parte di una famiglia di fatto, caratterizzata da una unione duratura e stabile, l’autore del fatto risponde di maltrattamenti esattamente come chi commette il fatto in danno di un soggetto regolarmente unito in matrimonio.
E ciò persino se la condotta sia consumata dopo la cessazione dell’l’unione more uxorio.
Nella sentenza in commento il giudice di legittimità non ha fatto altro che consacrare il valore della famiglia in senso lato, comprensivo della famiglia fondata sul vincolo della coniugio e della famiglia c.d. di fatto.
Invero già da tempo la giurisprudenza, sia di merito che di legittimità, aveva esteso la fattispecie prevista e punita dall’art. 572 c.p. alle unioni extramatrimoniali.
Con la sentenza, n. 320 del 26 maggio 1966, della Seconda Sezione penale della Suprema Corte, si era precisato infatti che “agli effetti dell’art. 572 c.p., deve considerarsi “famiglia” ogni consorzio di persone tra le quali, per intime relazioni e consuetudini di vita, siano sorti legami di reciproca assistenza e protezione: anche il legame di puro fatto stabilito tra un uomo ed una donna vale pertanto a costituire una famiglia in questo senso, quando risulti da una comunanza di vita e di affetti analoga a quella che si ha nel matrimonio“.
La stessa giurisprudenza della CEDU (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo), sul solco tracciato dall’art. 8 della Convenzione CEDU secondo cui: “ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza” ha da tempo accolto la nozione omnicomprensiva di famiglia, nella quale ricadono anche i rapporti di fatto privi di formalizzazione legale.
Ciò posto, nella sentenza in commento, gli ermellini hanno ribadito che: “ … In tema di maltrattamenti in famiglia l’art. 572 c.p. è applicabile non solo ai nuclei familiari fondati sul matrimonio, ma a qualunque relazione sentimentale che, per la consuetudine dei rapporti creati, implichi l’insorgenza di vincoli affettivi e aspettative di assistenza assimilabili a quelli tipici della famiglia o della convivenza abituale. E’ configurabile il delitto di maltrattamenti in famiglia anche in danno di persona non convivente o non più convivente con l’agente, quando quest’ultimo e la vittima siano legati da vincoli nascenti dal coniugio o dalla filiazione“.
Sei convivente di fatto e hai problemi di maltrattamenti in famiglia?
Querela per maltrattamenti in famiglia Fac simile
Ora che abbiamo compreso quando la querela per maltrattamenti in famiglia può essere esposta, vi voglio mostrare un fac simile del documento di querela per maltrattamenti in famiglia.
Hai ricevuto una falsa querela per Maltrattamenti in famiglia?
Conclusione
In questo articolo abbiamo parlato della Querela per maltrattamenti in famiglia e ti ho mostrato il fac simile del documento per esporla.
Ti consiglio anche la lettura degli altri articoli: Violenza sessuale, Violazione degli obblighi di assistenza familiare e Stalking.